mercoledì 20 maggio 2009

Il Matrimonio Cristiano



Il segreto per un matrimonio ben riuscito

Qual è il segreto per far funzionare meglio il matrimonio? Un numero sempre crescente d'uomini e di donne si pongono questa domanda, e sempre di più sono i matrimoni in crisi o falliti. A questa domanda molti cercano inutilmente una risposta. La risposta però c’è: si trova nella Parola di Dio.
E’ con questa fiducia che presentiamo così quest’opuscolo per riassumere ciò che la Bibbia insegna sul matrimonio.
Confidiamo in preghiera che l’attenta lettura di queste pagine possa dare concrete indicazioni per tutti coloro che desiderano far si che la loro vita di coppia possa essere pienamente soddisfacente.
...Divorzi, relazioni extra-coniugali, psicologi e consulenti matrimoniali, alcool, droga, rassegnazione... ecco alcuni dei modi -fallimentari- che comunemente oggi sono usati per dare una soluzione ai problemi coniugali. Tutto questo, però, non fa che peggiorare la situazione!
C’è però un altro modo per affrontare il problema, il migliore: rivolgersi a colui che ha "ideato" il matrimonio, Dio stesso!

Primo appuntamento.

1. TUTTO COMINCIO’ CON DIO
Il matrimonio è stato ideato da Dio. Il progetto creativo dell’uomo comprendeva il matrimonio, e come tutto ciò che Dio ha creato, esso è buono ed utile.
La Bibbia c'informa che Dio aveva ritenuto sbagliata la solitudine dell’uomo, questa si che non era buona. Così Iddio forma per l’uomo "un aiuto, adatto a lui". E quando Dio presenta Eva a Adamo ed essi "si piacciono" e iniziano a vivere insieme, ecco che si stabilisce il primo rapporto matrimoniale.
Adamo ed Eva avrebbero goduto insieme quel meraviglioso giardino che era l’Eden: Dio l’aveva creato proprio perché ne godessero come marito e moglie.
Eccone il resoconto dalle parole stesse della Bibbia:
"Poi Dio, il Signore, disse: Non è bene che l’uomo sia solo. Gli farò un aiuto, adatto a lui... Allora Dio, il Signore, fece scendere sull’uomo un sonno profondo, che si addormentò; poi gli tolse una costola e richiuse la carne al suo posto. Con quella costola Dio, il Signore, formò la donna e la condusse all’uomo" (Genesi 2:18,21,22).
Eva doveva essere "un aiuto, adatto a lui", un aiuto che gli fosse "convenevole". Egli poteva solo essere completo con la donna che gli era stata data. La parola "aiuto", in italiano, non rende abbastanza bene la forza dell’originale parola ebraica. Essa è pure usata per descrivere uno che presta soccorso.
La donna è quindi, in questo primo rapporto matrimoniale, colei che completa Adamo e lo soccorre. Come aiuto adatto, convenevole, una moglie era la meglio qualificata per completare l’uomo che Dio aveva creato, lei era davvero, come disse qualcuno: "Il pezzo mancante del puzzle della sua vita".
Per ottenere dunque un matrimonio che davvero funzioni dobbiamo ritornare a quelli che erano i propositi creativi di Dio, i principi di base stabiliti dal Progettista affinché questa "impresa" possa funzionare come dovrebbe. Dio, per così dire, ha stabilito dieci pietre di fondazione del matrimonio, "pietre" che possiamo trovare nella Bibbia.
Il racconto del libro della Genesi che descrive come il matrimonio ha avuto origine, si conclude con una precisa affermazione la quale esprime quattro elementi che dovrebbero far parte di ogni matrimonio:
- un distacco. "Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre". Gli sposi si staccano dalla loro famiglia d’origine.
- Un vincolo. "Si unirà alla sua donna". L’immagine del primo matrimonio include un’adesione permanente, un patto perenne, quasi un "incollaggio".
- Un’unità. "I due saranno una cosa sola" (lett. "una stessa carne". I due debbono considerarsi come un’unità. L’unione della famiglia d’origine si spezza e si crea una nuova famiglia.
- Un’unione intima. "L’uomo e la donna, entrambi, erano nudi, ma non n'avevano vergogna". Ogni barriera di difesa fra l’uno e l’altra è abbassata, e questo li pone in condizione di godere l’uno dell’altra e sovvenire ai reciproci bisogni senza sentirsi imbarazzati o respinti.


2. I DIECI FONDAMENTI BIBLICI
Quando Iddio stabilì il matrimonio e diede ordine di popolare la terra, Egli rilevò con forza che esso avrebbe dovuto essere un impegno permanente. E’ bello sapere però che per portare avanti quest'impegno Egli non ci ha abbandonato alle nostre proprie forze.
Dio, nella Bibbia, ci rivela che vi sono vere e proprie "istruzioni per l’uso", seguendo coscienziosamente le quali potremo dire di fare un uso corretto del matrimonio.
Nelle pagine che seguiranno considereremo così quali sono le "dieci pietre di fondazione" per un matrimonio stabile e felice. Esse sono:
1. Un impegno perenne.
2. La condivisione di un’identità comune.
3. L’assoluta fedeltà.
4. Ruoli ben definiti.
5. Amore senza riserve.
6. Mutua sottomissione.
7. Soddisfazione sessuale.
8. Comunicazione aperta.
9. Tenero rispetto.
10. Comunione spirituale.


5 commenti:

  1. E quando mancano alcune di queste pietre?
    Non parlo per me...io non le ho fatte cadere, sacrificandomi...

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  2. Gesù è la Pietra fondamentale, quella che in assoluto non deve mancare, quella che sostiene e alimenta tutte le altre pietre.
    Gesù è la garanzia di riuscita di ogni matrimonio cristiano, ma di questo ne parlerò nelle prossime puntate.
    Buona giornata!

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  3. Per un credente, Gesù che è la pietra fondamentale come dici,potrà anche non mancare,ma se ne mancano altre?pensi che basti?le altre possono mancare no?se manca l'amore senza riserve,la fedeltà,la condivisione di un identità comune,il tenero rispetto ecc...tutte queste cose possono venire meno in un matrimonio e difficilmente una coppia riesce ad evitare la separazione.sbagliano?o devono rispettare il giuramento?
    cristian

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  4. Caro Cristian, io spesso mi domando perché tante persone si sposano in Chiesa senza avere quella fede necessaria per far sì che il matrimonio si fondi innanzitutto su Gesù Cristo che è la garanzia della riuscita del matrimonio stesso. Il Sacramento del matrimonio ha valore perché Gesù concede agli sposi la Grazia necessaria per affrontare tutte quelle difficoltà che sono proprie della convivenza ma anche per far sì che l'amore non venga mai meno. E' chiaro che il sacramento non agisce per magia, esso ha bisogno della collaborazione degli sposi che, con il loro stile di vita consono al Vangelo, permettono alla grazia propria del matrimonio di produrre gli effetti dovuti: la fedeltà, la condivisione, il rispetto, l'accoglienza della vita, la reciprocità...e di essere espressione dell'amore di Cristo per la Chiesa e per tutti gli uomini.
    Ma, come dici tu, se manca l'amore perché forse non c'è mai stato, tutto il resto viene meno e diventa molto difficile andare avanti....Ma soprattutto se manca la fede diventa insopportabile. Se due si separano sbagliano? Bisogna vedere, se ci sono i figli... Oppure forse è il caso di tornare indietro e rivedere le motivazioni che hanno portato al matrimonio...Se l'amore c'è stato chiedersi come mai poi è venuto a mancare, dove uno ha sbagliato...L'amore non è mai qualcosa di acquisito una volta per tutte...esso è un sentimento che va coltivato giorno per giorno con tanti accorgimenti, da una parte e dall'altra, con tante piccole cose che forse possono sembrare futili ma sono quella goccia che permette al rapporto di resistere nel tempo... In questi casi comunque, se si è credenti, è utile cercare una valida guida spirituale che aiuti la coppia a rivedere tutto il loro vissuto insieme. Ci sono anche dei validi aiuti offerti dai consultori familiari ai quali troppe poche coppie ricorrono.. In ultimo se si pensa proprio di essersi sbagliati, c'è anche la possibilità di rivolgersi al tribunale Ecclesiastico per verificare se il matrimonio è stato contratto senza vizi di forma, ossia verificare se si può trattare di un caso di invalidità...
    Io credo che quella della separazione deve essere sempre l'ultima chance.
    Non conosco il caso specifico quindi non posso esprimermi più di tanto ma il problema non è quello di rispettare il giuramento ma quello di verificare i motivi che hanno portato a farlo davanti a Dio e valutare se all'epoca del matrimonio questi motivi erano autentici. Ci sono casi in cui la convivenza non è proprio possibile per incompatibilità di carattere...in questo caso la separazione è ammessa ma poi la condizione di separati, secondo il vangelo, deve essere vissuta nella continenza(Lo dice San Paolo nella prima lettera ai Corinzi cap.7,10-11).
    Tutto ciò che sto dicendo non lo dico per sentito dire,ma per esperienza personale: anch'io ho vissuto una situazione matrimoniale molto difficile che è finita con la separazione ma mi sono rivolta al tribunale Ecclesiastico e in questo modo ne sono uscita definitivamente.
    Penso di aver chiarito molti aspetti...Se vuoi, possiamo continuare la discussione...
    Grazie per aver scelto di leggere questo post.
    Un saluto!

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  5. IL MATRIMONIO è UNO DEI TANTI DONI DI DIO CHE HA VOLUTO PER NOI.PERCHè SPOSARSI IN CHIESA? GLI SPOSI CRISTIANI PROMETTONO DI UNIRSI, DI ESSERE FEDELI, E DI AMARSI D'AVANTI A DIO, AUTORE DEL LORO PROGETTO D'AMORE, NELLO STESSO MODO CON CUI CRISTO è UNITO è FEDELE E AMA LA CHIESA,EGLI è INFATTI PER NOI L'ESEMPIO IDEALE DA SEGUIRE PER NON FALLIRE.NOI ADERIAMO QUINDI AL PROGETTO DI DIO, CIOè UNIRCI E FECONDARE,(LETT.DELLA BIBBIA "UNITEVI E MOLTIPLICATEVI").SPOSATEVI NON ABBIATE PAURA,MA FATELO SOLO SE NE SIETE CONVINTI,NON SIATE SUPERFICIALI,DOVETE ESSERE CONSAPEVOLI DEL SACRIFICIO DA AFFRONTARE,AVERE RESPONSABILITà, AVERE CURA NEL BENE E NEL MALE, MA SOPRATUTTO MATURITà CRISTIANA, POICHè SOLO IN ESSA POTRETE RIUSCIRCI, E RICORDATEVI CHE CRISTO NON VI ABBANDONA, UNITEVI A LUI... AUGURI A TUTTI I CONIUGI E I PROMESSI SPOSI.

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