mercoledì 27 maggio 2009

Verso la Pentecoste


Il quarto dono dello Spirito Santo è la Fortezza


Fortezza: Ci abilita a sopportare fatiche e sofferenze ma anche ad affrontare tentazioni e difficoltà. E’ lo spirito dei martiri, di coloro che sono ammalati da tempo e offrono queste sofferenze. Solo un amore grande riesce a superare tutte le difficoltà. "Non ci spaventino le prove o i dolori, a chi ama, Dio moltiplica i dolori. E’ dai dolori più grandi che sorgono le gioie più grandi". "Vivere, palpitare, morire ai piedi della croce o in cima alla croce". "Non domandiamo a Cristo che ci liberi dalle croci, sarebbe la nostra rovina, domandiamo che ci dia la capacità di portarle con gioia con lui". (Don Orione).
Sir. 2,1 "Quando vieni a servire il Signore preparati per le prove. Sii retto di cuore e forte, non ti smarrire nel tempo dell’avversità".
Sal 46 "Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce".
Mt 10, 16-33 "Vi mando come pecore in mezzo ai lupi. ... Non preoccupatevi di cosa e come dovete dire, vi sarà suggerito in quel momento. Non sarete infatti voi a parlare ma lo Spirito del Padre".
La troviamo sia tra le virtù cardinali che tra i doni dello Sp. S. Alla virtù si riferisce l’azione decisa della persona, al dono si riferisce la capacità di farsi guidare e plasmare dallo Sp. S. nonostante le difficoltà. Il dono è quindi la completezza della virtù stessa.
Si ha di fronte il bene, con l’intelletto e il consiglio si sono fatte le scelte, ora si tratta di portarle a termine, di essere fedeli.
Si esprime più nella fedeltà del quotidiano anche se può arrivare alla grandezza del martirio.
E’ necessaria contro lo scoraggiamento, le tentazioni, l’egoismo, ma è necessaria anche nel cammino spirituale di santificazione, ne sono prova le così dette notti oscure attraverso le quali passarono i grandi mistici.
Frutto della fortezza è la gioia interiore.

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