lunedì 24 agosto 2009

San Bartolomeo



La liturgia odierna celebra la festa di San Bartolomeo che fu uno dei dodici apostoli che seguirono Gesù. L'apostolo viene chiamato con questo nome nei sinottici, mentre nel vangelo di Giovanni 1,45 21,2 è indicato con il nome di Natanaele. Egli era originario di Cana in Galilea, ma non vi sono indicazioni sulle date di nascita e di morte. Morì nella seconda metà del I secolo probabilmente in Siria. Fu il secondo Catholicos di tutti gli Armeni (60-68).

Leggiamo il Vangelo

(Gv 1,45-51)
"Ecco un Israelita in cui non c'è falsità".
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Filippo incontrò Natanaele e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret".
Natanaele esclamò: "Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?". Filippo gli rispose: "Vieni e vedi".
Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità". Natanaele gli domandò: "Come mi conosci?". Gli rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico".
Gli replicò Natanaele: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!". Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!". Poi gli disse: "In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo".
Parola del Signore.

OMELIA
Filippo e Natanaele sono due nuovi discepoli di Gesù. Il primo riceve direttamente la chiamata; il secondo la riceve tramite un suo amico. I due si ritrovano in Gesù. Questo incontro ha rappresentato per loro un'esperienza di fede, un cambiamento nel loro comportamento, una nuova dimensione nel modo di vedere le cose, che li apre ad altre possibilità.
Esso ha rappresentato per loro una rottura con il passato, il penetrare in un nuovo mondo, in un nuovo tragitto di vita, poiché cercare Gesù vuol dire cercare la verità - cercare la luce, cercare Dio -.
"Vieni e vedi"... Entrare nell'intimità di Gesù significa scoprire il suo modo di vivere, vivendo con lui... cioè con gli uomini nostri fratelli.
È soltanto nell'esperienza comunitaria, nell'interesse per il modo di vivere degli altri, nel fatto di rimanere e di solidarizzare con gli altri, che noi acquistiamo a poco a poco l'esperienza della nostra fede.
"Vedrete il cielo aperto"... Dio si presenta e prende contatto con gli uomini, attraverso Cristo; egli vuole sentirsi vicino agli uomini, ed è tra di loro che ha fissato la sua tenda, nella comunità. Il cielo, in questa prospettiva del Vangelo, viene a noi tramite Cristo. Attraverso la nostra partecipazione, nella misura in cui lo possiamo, alla vita di Dio.
Quante cose potremmo vedere e provare se noi seguissimo Gesù.

Preghiamo
Accresci, Signore, la nostra gioia nel cercarti ogni giorno; sopprimi le nostre paure e i complessi, che ci impediscono di manifestare la nostra fede nella comunità. Fa' che i poveri, i semplici e i non credenti siano interpellati mediante la tua grazia, che agisce nella Chiesa. San Bartolomeo ci aiuti a purificare quello che facciamo e che siamo, ogni giorno, in modo tale che siamo la luce che spinge a seguire Gesù, Via, Verità e Vita.

Fonte: "La Parola" (Verbum web)

3 commenti:

  1. 01 febbraio 2004 - 16.30 - Gesù

    “ Come in Cielo così in Terra… Io vi voglio uniti a Me.
    L’Amore non è amato!
    L’Amato degli uomini di buona volontà Io Sono…
    e come tale Mi manifesto nei loro cuori.
    Cuori semplici… cuori umili…
    cuori in attesa di ciò che conoscono poco ma che bramano molto.
    L’Amato… Io Sono per pochi soltanto
    mentre vorrei esserlo per tutti.
    Quando vi vedo insieme a parlare di Me gioisco
    altresì soffro nel vedere altri figli divisi tra loro e da Me.
    Io Gesù… che dalla Trinità vi parlo
    attraverso questa figlia Mia e vostra Conchiglia…
    vi considero tutti Miei poiché siete tutti Miei
    ma se anche uno solo di voi Mi priva del suo amore…
    Io scendo mendicante per elemosinare il suo amore
    e quell’amore se non lo avrò sempre Mi mancherà.
    Conchiglia…
    amaMi… amaMi… amaMi… anche per chi non lo fa
    e osservaMi nei tratti dei Miei figli che sono anche Miei e tuoi fratelli.
    GuardaMi negli occhi del figlio sofferente e bisognoso del Mio Amore…
    poiché Io Sono proprio là.
    GuardaMi nello sguardo desolato di un povero…
    poiché Io Sono là.
    GuardaMi nel vecchio che soffre la malinconia e la solitudine…
    poiché Io Sono là.
    GuardaMi negli occhi di un giovane deluso dalla vita…
    poiché Io Sono là.
    GuardaMi negli occhi di un bambino innocente
    che stupisce per le brutture che vede e che ascolta…
    poiché Io Sono là
    e difendi il Mio Nome e portalo al mondo…
    poiché Io Sono in ogni figlio che soffre.
    Voi dite:
    ma Gesù… Tu sei in ogni figlio vivente.
    Ed Io vi dico:
    no figli… ripeto che sono in ogni figlio che soffre e che Mi ama soltanto
    poiché per gli altri figli Io non esisto nemmeno.
    È vero… Io non abbandono nessuno
    ma sto alla porta del loro cuore in attesa che Mi aprano…
    sempre che Mi vogliano aprire!
    La solitudine del tuo cuore è la Mia solitudine Conchiglia.
    La poesia del tuo cuore è la Mia poesia che l’invade.
    È una poesia fatta di suoni non udibili ad orecchio umano
    poiché ciò che dico lo sussurro appena.
    La Mia poesia è fatta di vibrazioni e non di parole.
    La Mia poesia è fatta di palpiti del cuore e non di parole.
    La Mia poesia si può riassumere in un fruscìo…
    che impercettibilmente si accosta piano piano
    e si fa riconoscere solo al puro di cuore.
    Ecco Conchiglia…
    la Mia poesia è il tuo pensiero che in continuo Mi cerca.
    La Mia poesia sono le tue lacrime cocenti e nascoste.
    La Mia poesia è un sospiro lieve…
    che aleggia nell’ineffabile Infinito di Dio.”

    01 febbraio 2004 - 17.00 - Maria Santissima

    “ Eccomi Madre Santa…
    plasmami a Tua somiglianza d’Amore.
    Ecco figlia…
    questa frase sia sempre nel tuo cuore
    e sia nel cuore di ogni donna che intende imitarmi.
    L’imitazione di me è importante…
    poiché solo l’imitazione di me è gradita a Dio
    che così come me intenderebbe la donna.
    Conchiglia…
    molte volte ho parlato della donna
    ma caso inconsueto è il fatto che le Parole rivolte alla donna…
    siano state recepite soltanto dagli uomini
    che in me idealizzano la loro donna ideale.
    Vi meraviglia questo?
    Eppure… l’uomo ha un animo sensibile per natura
    che poche donne sanno riconoscere!
    Ecco figlia…
    fai tesoro della gratuità del dono che ti abbiamo affidato
    e ama i miei figli che sono anche tuoi fratelli dell’amore che Dio intende.
    E ricorda che l’amore che Dio intende è l’amore per eccellenza
    è l’amore più profondo che esiste.
    È l’Amore di Dio che si mostra nella tua umanità.
    Ti benedico figlia
    nel Nome del Padre
    della Madre
    del Figlio
    e dello Spirito Santo.
    Amen.”

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  2. 01 febbraio 2004 - 16.30 - Gesù

    “ Come in Cielo così in Terra… Io vi voglio uniti a Me.
    L’Amore non è amato!
    L’Amato degli uomini di buona volontà Io Sono…
    e come tale Mi manifesto nei loro cuori.
    Cuori semplici… cuori umili…
    cuori in attesa di ciò che conoscono poco ma che bramano molto.
    L’Amato… Io Sono per pochi soltanto
    mentre vorrei esserlo per tutti.
    Quando vi vedo insieme a parlare di Me gioisco
    altresì soffro nel vedere altri figli divisi tra loro e da Me.
    Io Gesù… che dalla Trinità vi parlo
    attraverso questa figlia Mia e vostra Conchiglia…
    vi considero tutti Miei poiché siete tutti Miei
    ma se anche uno solo di voi Mi priva del suo amore…
    Io scendo mendicante per elemosinare il suo amore
    e quell’amore se non lo avrò sempre Mi mancherà.
    Conchiglia…
    amaMi… amaMi… amaMi… anche per chi non lo fa
    e osservaMi nei tratti dei Miei figli che sono anche Miei e tuoi fratelli.
    GuardaMi negli occhi del figlio sofferente e bisognoso del Mio Amore…
    poiché Io Sono proprio là.
    GuardaMi nello sguardo desolato di un povero…
    poiché Io Sono là.
    GuardaMi nel vecchio che soffre la malinconia e la solitudine…
    poiché Io Sono là.
    GuardaMi negli occhi di un giovane deluso dalla vita…
    poiché Io Sono là.
    GuardaMi negli occhi di un bambino innocente
    che stupisce per le brutture che vede e che ascolta…
    poiché Io Sono là
    e difendi il Mio Nome e portalo al mondo…
    poiché Io Sono in ogni figlio che soffre.
    Voi dite:
    ma Gesù… Tu sei in ogni figlio vivente.
    Ed Io vi dico:
    no figli… ripeto che sono in ogni figlio che soffre e che Mi ama soltanto
    poiché per gli altri figli Io non esisto nemmeno.
    È vero… Io non abbandono nessuno
    ma sto alla porta del loro cuore in attesa che Mi aprano…
    sempre che Mi vogliano aprire!
    La solitudine del tuo cuore è la Mia solitudine Conchiglia.
    La poesia del tuo cuore è la Mia poesia che l’invade.
    È una poesia fatta di suoni non udibili ad orecchio umano
    poiché ciò che dico lo sussurro appena.
    La Mia poesia è fatta di vibrazioni e non di parole.
    La Mia poesia è fatta di palpiti del cuore e non di parole.
    La Mia poesia si può riassumere in un fruscìo…
    che impercettibilmente si accosta piano piano
    e si fa riconoscere solo al puro di cuore.
    Ecco Conchiglia…
    la Mia poesia è il tuo pensiero che in continuo Mi cerca.
    La Mia poesia sono le tue lacrime cocenti e nascoste.
    La Mia poesia è un sospiro lieve…
    che aleggia nell’ineffabile Infinito di Dio.”

    01 febbraio 2004 - 17.00 - Maria Santissima

    “ Eccomi Madre Santa…
    plasmami a Tua somiglianza d’Amore.
    Ecco figlia…
    questa frase sia sempre nel tuo cuore
    e sia nel cuore di ogni donna che intende imitarmi.
    L’imitazione di me è importante…
    poiché solo l’imitazione di me è gradita a Dio
    che così come me intenderebbe la donna.
    Conchiglia…
    molte volte ho parlato della donna
    ma caso inconsueto è il fatto che le Parole rivolte alla donna…
    siano state recepite soltanto dagli uomini
    che in me idealizzano la loro donna ideale.
    Vi meraviglia questo?
    Eppure… l’uomo ha un animo sensibile per natura
    che poche donne sanno riconoscere!
    Ecco figlia…
    fai tesoro della gratuità del dono che ti abbiamo affidato
    e ama i miei figli che sono anche tuoi fratelli dell’amore che Dio intende.
    E ricorda che l’amore che Dio intende è l’amore per eccellenza
    è l’amore più profondo che esiste.
    È l’Amore di Dio che si mostra nella tua umanità.
    Ti benedico figlia
    nel Nome del Padre
    della Madre
    del Figlio
    e dello Spirito Santo.
    Amen.”

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  3. Grazie per questo bel dialogo d'amore!
    Un saluto...

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