mercoledì 8 aprile 2009

Mercoledì Santo

Anche oggi, la liturgia della Parola ci presenta la figura di Giuda
Preghiera del giorno:

Signore! Come tutte le mattine, in questo giorno tu mi rivolgi la parola, per istruirmi. Alcuni "maestri" mi offrono le "favole" del mondo, di fronte alla tua verità... Per loro, tu avresti dovuto scendere dalla tua croce, invece di restarci. Ma tu hai preferito mostrarmi la via. Così tu mi istruisci, di modo tale che io possa dare a colui che ne ha bisogno una parola di incoraggiamento. Tu sei passato attraverso la prova del dolore...: nel crogiolo l'amore, come l'oro, viene purificato. Se ti cerco, non rimarrò sconcertato; e il mio cuore troverà la vita in te.

VANGELO (Mt 26,14-25)
Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale viene tradito.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: "Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?". E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli
dissero: "Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?". Ed egli
rispose: "Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a
dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli".
I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. Mentre mangiavano disse: "In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà". Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: "Sono forse io, Signore?". Ed egli rispose: "Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!". Giuda, il traditore, disse: "Rabbì, sono forse io?". Gli rispose: "Tu l'hai detto".
Parola del Signore.
OMELIA
Gesù, vedendo che la sua ora si avvicina, fa preparare la Pasqua. Durante la cena, annuncia il tradimento di Giuda. Il salmista aveva già previsto il tradimento dell'amico (Sal 041,10). Il popolo di Giuda condanna Gesù e lo consegna ai pagani. I lavoratori della vigna, dopo aver ucciso i servitori, uccidono anche il figlio del padrone. "Popolo mio, che cosa ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Rispondimi" (Mi 6,3). Giuda vende Gesù per trenta monete d'argento. Il valore di un servo era di trenta sicli d'argento (Es 21,32). Si valutò con lo stesso valore il profeta che era decaduto (Zc 11,12s). Ed è ancora questa somma che il sinedrio dà per Gesù.
Quando ciò che era stato annunciato si realizza, le Scritture terminano.
Tutto, da sempre, era presente agli occhi di Dio. L'azione dell'uomo era prevista, ma non predeterminata. Ed è per questo che Gesù non toglie la responsabilità a colui che lo consegna, poiché egli ha utilizzato male la sua libertà.
Anche noi possiamo tradire Cristo, vendendolo per qualche moneta. La parola del Signore ci insegna, e il Signore stesso apre le nostre orecchie, affinché possiamo fare parte dei convitati di Gesù, che celebrano con lui la Pasqua, come membra vive della sua Chiesa.
Commento tratto da "La Parola"

1 commento:

  1. Baruk ha'ba bshem Jeshua meschiaka adonai,ameyn !!!

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