Ricorre oggi il trecentocinquantesimo anniversario della morte di san Vincenzo de Paoli.
Ieri il Papa, all'Angelus, ha ricordato questo santo portandolo come grande esempio di carità cristiana e patrono delle organizzazioni caritative cattoliche. "Nella Francia del 1600 - ha detto - egli tocco' con mano proprio il forte contrasto tra i piu' ricchi e i piu' poveri. Infatti, come sacerdote, ebbe modo di frequentare sia gli ambienti aristocratici, sia le campagne, come pure i bassifondi di Parigi. Spinto dall'amore di Cristo, Vincenzo de' Paoli seppe organizzare forme stabili di servizio alle persone emarginate, dando vita alle cosiddette Charites, cioe' gruppi di donne che mettevano il loro tempo e i loro beni a disposizione dei piu' emarginati. Tra queste volontarie, alcune scelsero di consacrarsi totalmente a Dio e ai poveri, e cosi', insieme con santa Luisa di Marillac, san Vincenzo fondo' le Figlie della Carita', prima congregazione femminile a vivere la consacrazione nel mondo, in mezzo alla gente, con i malati e i bisognosi".
San Vincenzo de' Paoli
Sacerdote e fondatore
(Alcuni cenni biografici)
Vincenzo, al secolo Vincent de Paul, nacque a Pouy, un borgo contadino presso Dax (FR), il 25 aprile 1581. Benché dotato di acuta intelligenza, fino ai 15 anni, non fece altro che lavorare nei campi e badare ai porci per aiutare la modestissima famiglia contadina.
Vincenzo, al secolo Vincent de Paul, nacque a Pouy, un borgo contadino presso Dax (FR), il 25 aprile 1581. Benché dotato di acuta intelligenza, fino ai 15 anni, non fece altro che lavorare nei campi e badare ai porci per aiutare la modestissima famiglia contadina.
Nel 1595 lasciò Pouy per andare a studiare nel collegio francescano di Dax, grazie al sostegno finanziario di un avvocato della regione che, colpito dal suo acume, convinse i genitori a lasciarlo studiare; il che, allora, equivaleva avviarsi alla carriera ecclesiastica.
Vincenzo ricevette la tonsura e gli Ordini minori il 20 dicembre 1596, poi, con l'aiuto del suo mecenate, poté iscriversi all'Università di Tolosa per i corsi di teologia; il 23 settembre 1600, a soli 19 anni, fu ordinato sacerdote dall'anziano vescovo di Périgueux (in Francia non erano ancora attive le disposizioni in materia del Concilio di Trento), poi continuò gli studi di teologia a Tolosa, laureandosi nell'ottobre 1604.
Nel 1605, mentre viaggiava su una nave da Marsiglia a Narbona, venne catturato dai pirati turchi e venduto come schiavo a Tunisi: venne liberato due anni dopo dal padrone, che era riuscito a convertire al cristianesimo. Da questa esperienza nacque in lui il desiderio di recare sollievo materiale e spirituale ai galeotti, cioè agli uomini tolti dalle prigioni e condannati a remare sulle galee.
Entrò a corte come cappellano ed elemosiniere di Margherita di Valois; fu poi curato a Clichy, dove mise da parte le preoccupazioni materiali e di carriera e si dedicò intensamente all'insegnamento del catechismo e soprattutto all'aiuto agli infermi ed ai poveri: fondamentale per la sua maturazione spirituale fu il suo incontro con Francesco di Sales.
Nel 1613 entrò come precettore al servizio dei marchesi di Gondi (il marchese era governatore generale delle galere): grazie al sostegno economico dei suoi protettori, Vincenzo de' Paoli riuscì a moltiplicare le iniziative caritatevoli a favore dei diseredati e dei bambini abbandonati.
Tra il 1617 e il 1633 nascono quattro tra le principali istituzioni da lui fondate:
1. « Serve dei poveri », il 20 agosto 1617 (in tre mesi l'Istituzione ebbe un suo regolamento approvato dal vescovo di Lione). La Carità organizzata si basava sul concetto che tutto deve partire da quell'amore, che in ogni povero fa vedere la viva presenza di Gesù, e dall'organizzazione, perché i cristiani sono tali solo se si muovono coscienti di essere un sol corpo, come già avvenne nella prima comunità di Gerusalemme.
2. « Dame della carità »: Vincenzo de' Paoli, vivendo a Parigi, si rese conto che la povertà era presente, in forma ancora più dolorosa, anche nelle città e quindi fondò anche a Parigi le «Carità»; qui nel 1629 le « Suore dei poveri » presero il nome di « Dame della Carità ».
Nell'associazione confluirono anche le nobildonne, che poterono dare un valore aggiunto alla loro vita spesso piena di vanità; ciò permise alla nobiltà parigina di contribuire economicamente alle iniziative fondate da « monsieur Vincent ».
3. « Preti della Missione » o « Lazzaristi ». Diceva ai sacerdoti di S. Lazzaro : « Amiamo Dio, fratelli miei, ma amiamolo a nostre spese, con la fatica delle nostre braccia, col sudore del nostro volto ».
4. « Figlie della Carità » : la feconda predicazione nei villaggi, suscitò la vocazione all'apostolato attivo, prima nelle numerose ragazze delle campagne poi in quelle delle città; desiderose di lavorare nelle Carità al servizio dei bisognosi, ma anche consacrandosi totalmente. Vincenzo de' Paoli intuì la grande opportunità di estendere la sua opera assistenziale, lì dove le « Dame della Carità », per la loro posizione sociale, non potevano arrivare personalmente. Era il 29 novembre 1633 quando affidò il primo gruppo, per la loro formazione, ad una donna eccezionale S. Luisa de Marillac (1591-1660).
Nel 1643, Vincenzo de' Paoli fu chiamato a far parte del Consiglio della Coscienza o Congregazione degli Affari Ecclesiastici, dalla reggente Anna d'Austria; presieduto dal card. Giulio Mazzarino, il compito del Consiglio era la scelta dei vescovi ed il rilascio di benefici ecclesiastici. Il potente Primo Ministro faceva scelte di opportunità politica, soprassedendo sulle qualità morali e religiose. Era inevitabile lo scontro fra i due per cui Vincenzo gli si oppose apertamente, anche criticandolo nelle sue scelte di politica interna, specie nei giorni oscuri della Fronda, quando Mazzarino tentò di mettere alla fame Parigi in rivolta; Vincenzo, allora, organizzò una mensa popolare a S. Lazzaro dando da mangiare a 2000 affamati al giorno.
Nel 1643, Vincenzo de' Paoli fu chiamato a far parte del Consiglio della Coscienza o Congregazione degli Affari Ecclesiastici, dalla reggente Anna d'Austria; presieduto dal card. Giulio Mazzarino, il compito del Consiglio era la scelta dei vescovi ed il rilascio di benefici ecclesiastici. Il potente Primo Ministro faceva scelte di opportunità politica, soprassedendo sulle qualità morali e religiose. Era inevitabile lo scontro fra i due per cui Vincenzo gli si oppose apertamente, anche criticandolo nelle sue scelte di politica interna, specie nei giorni oscuri della Fronda, quando Mazzarino tentò di mettere alla fame Parigi in rivolta; Vincenzo, allora, organizzò una mensa popolare a S. Lazzaro dando da mangiare a 2000 affamati al giorno.
Nel 1649 chiese alla regina l'allontanamento del Mazzarino per il bene della Francia; la richiesta non poté aver seguito e, quindi, Vincenzo de' Paoli cadde in disgrazia e definitivamente allontanato dal Consiglio di Coscienza nel 1652.
Tra il 1645 e il 1661, Vincenzo de' Paoli e i suoi Missionari, liberarono non meno di 1200 schiavi cristiani in mano ai Turchi musulmani.
Il grande apostolo della Carità, si spense a Parigi la mattina del 27 settembre 1660 a 79 anni; ai suoi funerali partecipò una folla immensa di tutti i ceti sociali.
Fu proclamato Beato da Pp Benedetto XIII (Pietro Francesco Orsini, 1724-1730) il 13 agosto 1729 e canonizzato da Pp Clemente XII (Lorenzo Corsini, 1730-1740) il 16 giugno 1737.
I suoi resti mortali, rivestiti dai paramenti sacerdotali, sono venerati nella Cappella della Casa Madre dei Vincenziani a Parigi.
È patrono del Madagascar, dei bambini abbandonati, degli orfani, degli infermieri, degli schiavi, dei forzati, dei prigionieri.
Pp Leone XIII (Gioacchino Pecci, 1878-1903) il 12 maggio 1885 lo proclamò patrono delle Associazioni cattoliche di carità.
In San Pietro in Vaticano, una gigantesca statua, opera dello scultore Pietro Bracci, è collocata nella basilica dal 1754, rappresentante il "padre dei poveri".
La sua opera ispirò Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza.
Fino al 1969, la memoria liturgica di S. Vincenzo de' Paoli era celebrata il 19 luglio; il Servo di Dio Pp Paolo VI (Giovanni Battista Montini, 1963-1978) la spostò al 27 settembre.
Significato del nome Vincenzo : "che vince, destinato a vincere" (latino).
Fonte: santiebeati.it
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