mercoledì 8 settembre 2010

Natività della Beata Vergine Maria


La Chiesa in questo giorno celebra la festa della Natività della Beata Vergine Maria. Cogliendo questa bella occasione il mio carissimo amico Gianandrea del blog  Il pensiero Cristiano, ha pensato ad   un evento di preghiera rivolto alla Vergine Maria per la Cristianità intera, iniziando proprio da oggi e concludendo il 15 settembre, festa della B.V. Addolorata
 L'idea di questo evento è stata senz'altro suggerita dallo Spirito Santo che opera in coloro che sono docili alla sua azione...il momento che il mondo cristiano vive non è certo dei più facili, anzi, è proprio difficile e c'è il rischio che il nostro Credo sia soffocato dall'ideologia che l'ateismo sta cercando di divulgare, favorendo, anche se involontariamente, l'avanzare di altre confessioni religiose come l'islam, molto più fondamentaliste del nostro cristianesimo...
Si può comprendere allora l'urgenza di trovarsi tutti uniti in preghiera per scongiurare che l'identità dei cristiani sia disconosciuta.
La Madonna è la nostra ancora di salvezza e ricorrendo a lei si è certi che le nostre preghiere, se fatte con il cuore, non vanno perdute ma arrivano subito a destinazione...
Gesù come buon Figlio obbediente non può non accogliere ciò che gli chiede la propria Madre.
Ricordiamo Maria alle Nozze di Cana che chiamando i servi disse:" fate quello che Egli vi dirà". Perché non dovrebbe ancora avvenire la stessa cosa? Anche noi abbiamo finito il vino, anche il nostro cristianesimo si è annacquato, è necessario ridargli sapore e vigore...
Gesù ha ancora il potere di cambiare l'acqua in vino e lo fa ancora sull'invito di Sua madre...
Preghiamo con fede amici, i risultati ci saranno, crediamoci ed invitiamo altri a fare lo stesso.

Troverete QUI il programma per tale evento.

Propongo di iniziare meditando la Parola Evangelica di questo giorno

Vangelo (Mt 1,1-16.18-23)

Quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadab, Aminadab generò Naasson, Naasson generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiud, Abiud generò Eliacim, Eliacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliud, Eliud generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
Ecco poi come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati". Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa "Dio con noi".
Parola del Signore.

OMELIA
Spesso meditiamo l'annunciazione dell'angelo a Maria e la risposta di totale consenso alla parola di Dio: "Sia fatta la tua volontà". Raramente meditiamo l'annuncio fatto a Giuseppe, che la liturgia ci propone in questa festa della Natività della Vergine. Eppure le due annunciazioni, a Giuseppe e a Maria, riflessi di un'unica realtà, sono ugualmente importanti, per farci capire quale deve essere la vera fede. In un certo modo il Vangelo è una profezia di ciò che dobbiamo vivere a partire da ora, e di ciò che Cristo ci promette per il compimento della nostra vita e della storia degli uomini.
Qual è dunque il senso dell'annuncio fatto a Giuseppe? Il Vangelo secondo san Matteo comincia con una genealogia di Gesù. Essa termina così: "Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo". L'evangelista ci mostra allora come Giuseppe, uomo giusto, cioè santo, fedele a Dio, obbediente alla sua parola, osi accogliere questo dono della grazia che è la Vergine Maria, e in lei il bambino venuto dallo Spirito, l'Emanuele annunciato dai profeti. Poiché Giuseppe non vuole sposare la Vergine Maria per non appropriarsi del figlio che vive in lei e che viene da Dio, Giuseppe, il giusto, vive nel rispetto di Dio e nell'obbedienza. Come potrebbe essere suo figlio, il Figlio concepito dallo Spirito Santo? Poiché non siamo noi uomini che generiamo Dio. Non siamo noi uomini che offriamo la parola di Dio. Non siamo noi uomini che creiamo Dio a nostra immagine. Non siamo noi uomini che facciamo sbocciare la verità e la giustizia dalla terra: esse scendono dall'alto dei cieli. Dobbiamo sempre riconoscere il dono di Dio. Giuseppe non vuole impadronirsi di ciò che appartiene a Dio e a Dio solo, di questo tempio sacro che è la Vergine Maria, di questa dimora della gloria di Dio ancora nascosta nel segreto. È il motivo per cui l'angelo gli risponde: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà per te (dicono alcuni manoscritti) un figlio e tu lo chiamerai Gesù". La tua missione è di accogliere questo dono e di farlo tuo. Attraverso la bocca di Giuseppe, anche noi diamo a Gesù il suo
nome: "il Signore salva, Emanuele, Dio-con-noi" (Is 7,14), secondo la stessa espressione di Gesù prima di lasciare i suoi discepoli: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). Dobbiamo accogliere il dono che Dio ci fa di suo Figlio. Ma vi sono molti modi di prenderlo. Il modo dei soldati, che arrestano Gesù e gli mettono le mani addosso. Il modo degli apostoli che lo seguono e l'abbandonano. Il modo dei poveri, dei malati, che tendono la mano supplicando: "Abbi
pietà di me, Signore... Se potessi toccarti!... Apri i miei occhi!". Il modo di quegli uomini e quelle donne dal cuore duro, che Cristo toccherà con il perdono. Il modo del bambino morto che egli prenderà per mano, per rimetterlo in piedi. E poi il modo di tutti coloro che prenderanno il suo corpo, come Cristo ci dice di fare: "Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo. Prendete e bevetene tutti: questo è il mio Sangue". Anche per noi ci sono molti modi di prendere: dal modo del ladro, che si
impadronisce con violenza e cupidigia, fino al modo di colui che accetta di essere amato e che, ricevendo questo dono d'amore, apre il suo cuore e ama a sua volta. Allora diventa un fratello nella famiglia dei figli di Dio.
È necessario dunque che Giuseppe accolga Maria, che accolga questo dono di Dio. Del bambino concepito dallo Spirito Santo Giuseppe deve fare suo figlio, il figlio di Davide, il figlio promesso dai profeti di Israele e donato a tutta l'umanità. Noi cantiamo a Natale, riprendendo le parole di Isaia: "Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Eterna è la sua forza". È così anche per noi, è necessario che anche noi l'accogliamo. Ecco il senso dell'annuncio a Giuseppe. Salaun, cioè Salomone, quest'uomo la cui vita leggendaria ha dato origine al perdono, quest'uomo troppo semplice che i suoi contemporanei non prendevano troppo sul serio, "il folle" che non sapeva dire che: "Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria, O Maria, O Maria, O Maria!", quest'uomo aveva nel cuore la giusta
fede, che sa riconoscere il dono di Dio. Accogliendo Maria, egli accoglieva il dono di Dio in Maria. Accogliendo la Vergine, egli accoglieva la casa di Dio tra gli uomini, Cristo stesso.
Era della stirpe di Giuseppe, il Giusto, il vostro Salaun.


2 commenti:

  1. Preghiamo amica, Gesù ha bisogno di gente che prega con fede e che si appella alla sua misericordia...facciamolo con Maria!

    RispondiElimina