Questa terza domenica di agosto coincide con una delle solennità mariane più importanti: la festa dell'Assunta. Il Vangelo ci propone un brano tratto da Luca in cui Maria, dopo l'incontro con la cugina Elisabetta, canta le lodi all'Altissimo per le meraviglie compiute in lei che è stata scelta come Madre del Salvatore...
Dal Vangelo secondo Luca 1,39-56
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Commento
La solennità dell’Assunzione di Maria Santissima al cielo è la festa che, insieme alla solennità dell’Immacolata Concezione e a quella della Divina Maternità di Maria, forma il trittico delle grandi celebrazioni mariane alla luce dell’Incarnazione di Gesù Cristo nostro Signore. Quello dell’Assunta è il più recente dogma mariano definito il primo novembre 1950 da Papa PioXII con la bolla "Munificentissimus Deus". Il pontefice definisce che la traslazione gloriosa della Beata Vergine Maria, in corpo ed in anima dalla terra al cielo, è avvenuta per virtù divina, a differenza dell'Ascensione di Gesù, il quale salì al cielo per virtù propria. Con la sua assunzione in cielo Maria non si è separata da noi, ma continua ad assistere tutta la Chiesa e ad aiutare tutti i credenti. Maria è la Santissima Madre di Dio ed è in cielo come premio per il suo servizio all’incarnazione ma anche per essere nostra mediatrice, pregare ed intercedere per noi presso il Figlio. Maria ci dice chiaramente che quello che è stato per lei sarà anche per noi: abitare nella Casa del Padre Celeste in anima e corpo per l’eternità. In essa la rerurrezione è avvenuta contemporaneamente alla sua morte terrena essendo stata concepita senza peccato originale, quindi già santa per accogliere nel Suo grembo il Figlio di Dio. Da questa innata santità ne è derivata un’umiltà ed una disposizione del cuore così grandi di cui ci parla Il Vangelo di questa domenica presentandoci Maria che, dopo l’annunciazione dell’angelo, sente subito l’esigenza di mettersi al servizio di Colui che è appena stato generato nel suo grembo e si mette in viaggio per andare a casa della cugina Elisabetta incinta di sei mesi. Tra queste due donne in attesa avviene un incontro pieno di gioia e di commozione per cui il bambino esulta nel grembo di Elisabetta e la porta a riconoscere in Maria una superiorità per Colui che stava per nascere da lei:”a che debbo che la Madre del mio Signore venga a me?”.
Maria è la “beata” ed è colei che, avendo creduto alle parole dell’angelo, canta le lodi al Signore con il meraviglioso cantico del Magnificat: “L’anima mia esulta nel Signore ed il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore perché ha guardato all’umiltà della sua serva…”.
Non sappiamo se Maria ha fatto il cantico in questo modo ma sappiamo che è un cantico composto di citazioni bibliche, in particolare Sam. 2,1-10 nel quale Anna ringrazia il Signore per il dono del figlio Samuele:” Il mio cuore esulta nel Signore, la mia fronte s’innalza grazie al mio Dio. si apre la bocca contro i miei nemici, perché io godo del beneficio che mi hai concesso…”.
Il cantico del Magnificat è incentrato sulla realizzazione delle promesse fatte ad Israele con la nascita di Gesù. Maria, con le Sue parole, cancella ogni traccia di vendetta, di nemici da distruggere, tipici della tradizione veterotestamentaria ed apre ad un mondo totalmente rinnovato. “…ha soccorso Israele suo servo ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza per sempre”.
Maria ci dice che con Colui che ella porta in grembo inizia una vita nuova, si apre quella porta che dal peccato dei nostri progenitori era stata chiusa, la porta della casa del Padre Celeste. Maria ci dice anche che la morte non ha mai l’ultima parola sulla vita ma che la Resurrezione del suo Figlio Gesù e la Sua Assunzione al cielo sono il fondamento di tutta la nostra speranza per una vita di fede vissuta nella carità che porta anche noi a dire:” Grandi cose ha fatto in noi l’Onnipotente e grande è il Suo nome”.
Buona festa dell’Assunta a tutti voi!
Grazie Marina, nei limiti del possibile, anche a te.
RispondiEliminaBacio
Comunque vada sarà un successo!Un bacio anche a te!
RispondiEliminaDove c'è il peccato, c'è la disgregazione e la corruzione della morte.
RispondiEliminaDove c'è la grazia di Dio, c'è la salvezza e la vita, che risplende in pienezza in Maria Assunta in cielo.
Buona Festa, Marina :-)