giovedì 25 marzo 2010

Annunciazione del Signore

LA PAROLA DI OGGI


25 marzo 2010- V Quaresima (C)



VANGELO (Lc 1,26-38)

Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e
il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me
quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.
Parola del Signore.

OMELIA

Maria di Nazaret aveva scelto una vita di dono totale a Dio, come vergine. Ma Dio decise altrimenti. Ciò che colpisce, nell'Annunciazione, è che una "religione pura" esige un dialogo vivente e costante fra Dio e ogni uomo. Qui Dio ha pronunciato la sua ultima Parola a Maria, perché si compissero le parole che, nella storia di Israele, erano state dette ad Abramo, a Mosé e ai profeti. Essi avevano ascoltato e obbedito; lasciarono entrare nella loro vita la Parola di Dio, la fecero parlare nelle loro azioni e la resero feconda nel loro destino. I profeti sostituirono alle loro proprie idee la Parola di Dio; anche Maria lasciò che la Parola di Dio si sostituisse a quelle che erano le sue convinzioni religiose. Di fronte alla profondità e all'estensione di questa nuova Parola, Maria "rimase turbata". L'avvicinarsi del Dio infinito deve sempre turbare profondamente la creatura, anche se, come Maria, è "piena di grazia".
Assolutamente straordinario è poi che questo Dio non solo si avvicina a Maria, ma le offre il proprio Figlio eterno perché divenga il suo Figlio. Come è possibile che il "Figlio dell'Altissimo" diventi suo Figlio? "Lo Spirito Santo scenderà su di te". Come scese sul caos, in occasione della creazione, lo Spirito Santo scenderà su Maria e il risultato sarà una nuova creazione. L'albero appassito della storia fiorirà di nuovo. "Maria disse: Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". Nell'Annunciazione si ha il tipo di dialogo che il Padre del nostro Signore Gesù Cristo vorrebbe avere con ciascuno di noi. L'esperienza di Maria a Nazaret sottolinea questa verità per tutto il popolo di Dio. Il suo "sì" in risposta all'offerta divina e il cambiamento drammatico di vita che ne sarebbe seguito, mostrano che la venuta di Dio in mezzo a noi esige un cambiamento radicale.
Ma, cosa più importante, l'Annunciazione a Maria ci pone di fronte ad una grande verità: ognuno di noi ha avuto un'"annunciazione" personale. Sto esagerando? No di certo. Se esaminate la vostra vita passata, troverete un'esperienza che è stata decisiva; forse non ebbe allora conseguenze immediate, o almeno non vi sembrò, ma, ripensandoci adesso, vi accorgete che è stata fondamentale, sia essa la scuola che avete frequentato, un libro che avete letto, un discorso che avete ascoltato, una frase delle
Scritture che vi ha colpito, gli amici a cui vi siete sentiti uniti o un ritiro che avete fatto. Era il Dio di Maria di Nazaret che si annunciava a voi. Voi avete dunque avuto una "vostra" annunciazione. E se non avete risposto "sì", o se avete pronunciato soltanto un "sì" timido? Basta riconoscere l'annunciazione ora e cercare di recuperare il tempo perduto
vivendo per Dio e per gli altri. "Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".

MEDITAZIONE

Il "Fiat" di Maria è l'espressione di un desiderio, e non di un'ultima esitazione. Dicendo queste parole, Maria esprime la vivacità del suo desiderio piuttosto che domandarne la realizzazione, come qualcuno che ha ancora dei dubbi. Niente impedisce, tuttavia, di vedere in questo "Fiat" una preghiera.
Poiché nessuno prega senza essere animato dalla fede e dalla speranza. Dio vuole che noi gli domandiamo anche le cose che egli ci promette. Egli inizia col prometterci delle cose che ha deciso di donarci. La Vergine l'ha capito, poiché nel momento della promessa gratuita ella aggiunge il
merito della sua preghiera: "Avvenga di me quello che hai detto!". La parola faccia di me ciò che ha detto la tua parola. Si compia in me, te ne supplico, non la parola proferita, che è transitoria, ma questa parola che ho concepito perché rimanga viva. Non sia udibile solamente dalle mie orecchie, ma anche visibile ai miei occhi, palpabile dalle mie mani, e io possa portarla nelle mie braccia. Sia non la parola scritta e muta, la parola senza vita, ma incisa ad opera dello Spirito Santo. Avvenga di me ciò che non è mai avvenuto né avverrà a nessuno. La tua parola sia messa nel mio ventre, secondo la tua promessa. Chiamo la parola in me, infusa nel silenzio, fatta carne in una persona, unita nel corpo alla mia carne. E avvenga di me quello che hai detto!

SAN BERNARDO

Fonte: la Parola

4 commenti:

  1. Sia fatta sempre la volontà del Signore, sorellina.

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  2. Sempre, soprattutto quando costa sacrificio...
    Baci sorellina!

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  3. ciao. m'ero iscritto al tuo blog in quanto credo in Cristo. ma vedo che non c'è corrispondenza. fa nulla, alzo i tacchi. ti saluto e prego per te.

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    1. Ciao Matteo, scusami per non aver accolto la tua amicizia, ma una lunga malattia mi ha impedito di occuparmi del mio blog...Solo ora leggo il tuo intervento...Mi dispiace per il malinteso, spero che vorrai di nuovo seguirmi...
      Un saluto, Marina

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