venerdì 12 marzo 2010

Distributori a scuola non solo di merendine...

Ultime notizie dall' editoriale  SamizdatOnLine.

Leggendo questo articolo è probabile che qualcuno, anche tra chi si professa cattolico praticante, possa  approvare un tale provvedimento..dopo tutto, se negli anni settanta è passata la legge sull'aborto è perchè a votarla sono stati anche i molti credenti dell'Italia cattolica...continuiamo così, che riusciremo sicuramente nell'intento di distruggere i nostri figli e chissà quante altre generazioni future...magari con lo scopo di sentirci più liberi e più moderni? Quanto abbiamo bisogno di guarire dalle nostre sordità e cecità interiori. Riflettiamo e domandiamoci se forse non è il caso di cominciare ad educare questi giovani per far sì che maturino a livello affettivo e siano capaci di praticare una sana sessualità con il compagno o la compagna che il Buon Dio vorrà mettere loro accanto.

L'articolo che segue si riferisce ad un provvedimento preso da un dirigente scolastico nel  liceo scientifico Keplero di Roma.

Preservativi a scuola? Chiedete di più

Un distributore di preservativi all'interno della scuola. Che c'è da scandalizzarsi? E' proprio questo che vorremmo per i nostri ragazzi, no? Per le nostre figlie e i nostri figli. Che possano fare sesso senza problemi. Senza paura di restare incinte, senza timore di dovere pagare un aborto per eliminare una creaturina scomoda e certamente indesiderata. E' questo che vorremmo, no? Insegnargli che ci sono vie per togliersi la responsabilità, e quindi non solo è accettabile ma è incoraggiato dare il proprio sesso a chi ne faccia richiesta.
Una madre, un padre certo vorrebbero questo per i loro bambini. Anzi, perchè non prevedere stanze all'interno della scuola luoghi dove usare ciò che le macchinette forniscono? Pensate che scomodità, questi poveri ragazzi, nelle aule vuote, sui banchi, in piedi negli sgabuzzini, nei bagni. E' anche antiigenico. E magari pensare a dei momenti preposti, delle ore di scuola in cui questi comodi accessori possano essere utilizzati senza fretta, che si sa che poi si rompono e allora sono guai.
Perchè è questo che deve insegnare la scuola, no? Che è lecito togliersi qualsiasi sfizio. Che amore, rispetto del proprio corpo e di quello altrui, senso del futuro sono strutture mentali obsolete che non possono trovare posto nel mondo moderno. Figurarsi quell'antica tara mentale conosciuta come purezza. Bisogna essere realisti e non tentare neanche di insegnare qualcosa che i nostri figli non sono più attrezzati per capire. Evitare domande scomode e risposte che non riusciremmo a dare. Perchè dovrebbero imparare a regolarsi? Domandarsi cosa sia il meglio? A quell'età sono animaletti, a darsi una regolata penseranno quando saranno adulti come noi. E' più comodo - per noi, per tutti - dare loro quello che chiedono. Come possiamo sapere che non sia un bene per loro? Cos'è il bene e il male? Se vogliono fottere, drogarsi, contestare, non fare niente tutto il giorno, rubare, picchiarsi, ammazzare, chi siamo noi per dire che non va bene? Amare non vuol dire far fare a chi vuoi bene tutto quello che vuole?
E poi quelli della macchinetta costano anche poco.

Berlicche socio di SamizdatOnLine
Paola Ricci Sindoni su  Avvenire
 Anche su Cultura cattolica

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