giovedì 18 marzo 2010

Testimoni digitali

Tema molto attuale per la discussione in atto sulla libertà nel web e il suo futuro, ma ancor di più per capire "come" essere realmente testimoni nell'utilizzo di questi nuovi strumenti. SamizdatOnLine

Protagonisti su Internet: a Roma anche noi del Web.

Ho iniziato la mia presenza in Internet con un sito nel 1995: a distanza di 15 anni sono ancora presente, avendo all’attivo, negli ultimi tre anni, 6 milioni di pagine viste, e una media di 2200 visitatori al giorno.
Certo un 'pulpito' ambìto da un sacerdote (lo sono da 37 anni): se dovessi raccontare la mia esperienza col sito CulturaCattolica.it, l’aspetto più imponente è una rete di rapporti che da virtuale diventa, quotidianamente, reale.
È bella l’iniziativa della Cei di radunare chi si occupa di Internet e di comunicazione e promuovere l’incontro con il Papa, è in sintonia con il senso della rete, e di una presenza come CulturaCattolica.it. «Testimoni digitali» significa che ogni occasione è buona per comunicare ciò che conta nella vita: la fede.
In questi anni ho imparato che ciò che rende umano lo strumento non è lo strumento in sé: testimoni digitali significa che al centro c’è l’Altro, non noi.
Ho cominciato a mettere in rete, con l’aiuto dei miei studenti, i testi, le letture, le lezioni più belle, mostrando che la fede in Cristo sapeva dare gusto e ragioni. Ho insegnato religione da quando sono prete, e ho sempre sentito due urgenze: qualificarne l’insegnamento in senso cattolico e rispondere alle tante provocazioni di tipo giuridico. In questo l’amicizia del professor Nicola Incampo è stata provvidenziale. Di questo ci sono grati tantissimi docenti di religione, che ci interpellano quotidianamente, al punto che abbiamo fornito, in questi anni, circa 7000 risposte a quesiti e problemi concreti.
Se ci fosse ancora mio padre, che ad ottant’anni suonati mi regalò il primo computer, da lui assemblato, e che in giovinezza era stato presidente diocesano dell’Azione Cattolica, sarebbe entusiasta di questa possibilità che io vivo. La cattolicità di un sito non si accerta in maniera previa, quasi con una sorta di 'bollino di qualità', ma si dimostra in atto. È garantita dall’appartenenza ecclesiale di chi fa il sito e poi dalla fedeltà riscontrata.
Abbiamo uno slogan: 'Mille argomenti. Un solo giudizio'. Se non vi spaventa l’impresa, venite a visitarci. Al convegno «Testimoni digitali» avremo tante cose da raccontarci.

don Gabriele Mangiarotti, direttore di CulturaCattolica.it

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