sabato 8 gennaio 2011

DOMENICA DOPO L’EPIFANIA , BATTESIMO DEL SIGNORE


Dal vangelo secondo Matteo 

«Questi è il Figlio mio, l’Amato: in Lui ho posto il mio compiacimento»
Mt 3,13-17
In quel tempo. Il Signore Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da Te, e Tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per Lui i Cieli ed Egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di Lui. Ed ecco una voce dal Cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’Amato: in Lui ho posto il mio compiacimento». Parola del Signore.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento

IL brano del battesimo di Gesù è contenuto all'interno del terzo capitolo con cui  L’evangelista  Matteo, concluso il vangelo dell’infanzia, inizia l’annuncio  del regno di Dio di cui  Giovanni Battista, con la sua predicazione, ne rivela la presenza in mezzo al popolo d’Israele. Gesù stesso è il regno di Dio, quel regno che Egli è venuto ad edificare in mezzo agli uomini.
La figura del Battista è di importanza rilevante e  tutti e quattro i Vangeli mettono in evidenza che egli è venuto per annunciare i tempi del Messia. Lo stile profetico con cui Giovanni compie la sua missione di predicatore invitava  la gente che lo ascoltava a compiere un battesimo di penitenza per accogliere Colui che avrebbe battezzato tutti in Spirito Santo e fuoco.  Ed ecco Gesù che, dalla Galilea, si avvicina al Giordano per farsi battezzare. La parola battesimo significa immersione e Gesù viene per essere immerso da Giovanni. Giovanni non vuole, ma Gesù insiste dicendo che ciò deve avvenire perché si compia ogni giustizia. Nel vangelo di Matteo  la parola giustizia indica  il piano divino di salvezza. Allora Giovanni battezzò Gesù . Egli veniva  per condividere il  momento penitenziale del suo popolo e, dopo che fu  immerso, uscì dall’acqua e si aprirono i cieli. Gli ebrei dicevano che, dopo  la morte dell’ultimo profeta, il cielo si è chiuso, Dio è diventato muto, non sono venuti più profeti. Nel libro del profeta  Daniele si dice che “non c’era più lo spirito di Dio che scendeva sopra gli uomini per farli profeti e annunciare la Sua Parola”. Ora i vangeli ci dicono che è finito il tempo in cui il cielo è chiuso, ora il mondo di Dio può di nuovo interagire con il mondo degli uomini. Con Gesù il cielo si apre per cui l’uomo e Dio tornano a parlarsi. …ed egli vide Lo Spirito di Dio discendere  come una colomba su di Lui”. Questa espressione  richiama la Genesi dove si dice che Lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. L’evangelista ci dice che si realizza un’altra delle caratteristiche che venivano attribuite al Messia e cioè che Egli sarebbe venuto per una nuova creazione. “Ed ecco una voce dal cielo che diceva…” La “voce” la troviamo spesso nell’Antico Testamento, ad esempio Mosè sul Sinai…la “voce” indica la Parola di Dio, la Sua presenza, è Dio stesso che comunica all’uomo. Cosa comunica? “Questi è il mio figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”(richiama il passo di Isaia 42,1). Gli autori del nuovo testamento nel parlare di Gesù  non inventano parole nuove, ma si servono di parole dell’Antico Testamento che si sono caricate di una storia,  di una spiritualità e di promesse. I vangeli cercano di rispondere alla domanda: chi è Gesù? Per dire questo si servono di fatti di cui sono stati testimoni o di fatti raccontati da testimoni. Gesù è il Figlio diletto (come il re Davide era figlio diletto), è il figlio primogenito (come Isacco è figlio primogenito di Abramo, figlio della promessa), è il figlio della promessa, è il servo nel quale Dio ha posto il suo compiacimento. Gesù è il Figlio, è l'amato, è l'inviato dal Padre per annunciare la Buona Novella  per la salvezza di tutti.
Con il  battesimo Gesù inizierà la sua vita pubblica. L’esperienza al Giordano  lo metterà in cammino per le strade della Galilea, insegnando, predicando e guarendo gli infermi. Sarà Lui stesso ad andare incontro alla gente per liberarla dalle proprie afflizioni ma soprattutto per liberarla dalla paura di Dio parlando di lui non come di un giudice, ma  come di un Padre buono e  misericordioso presente tra il suo popolo. Tutti noi, in Gesù,   siamo “Suo popolo” e tutti siamo chiamati a cogliere nella normalità della vita la presenza di Dio e la sua Parola.
Buona e santa domenica

2 commenti:

  1. Ciao Marina, bello ascoltare il vangelo, soprattutto la Parola del Signore, soprattutto capire il suo significato, che sempre non è facile, cosa che cerco di capire recandomi ogni domenica a messa ed ora leggendo anche il tuo blog :).
    E' difficile ai oggi d'oggi trovare persone profonde e cristiane nel vero senso della parola, esiste una così cotanta superficialità,la maggior parte delle persone è dedita ai piaceri materiali, e non s'interroga nemmeno dell'esistenza di Dio.
    Domani inizia un nuovo lavoro per me, premettendo ai proiori che provengo già da una precedente esperienza lavorativa negativa. Domani mi ritroverò a lavorare in una multinazionale, e ciò richiede grande impegno, spero tanto di sentire anche in quel luogo la presenza del Signore e del mio Angelo Custode.
    A presto e buon inizio di settimana.

    PS: ho notato che segui anche il mio blog, se hai letto qualche post, spero ti sia fatta un opinione positiva.

    RispondiElimina
  2. Caro Albert, molto interessante il tuo blog...ho letto l'ultimo tuo post e l'ho trovato molto bello, complimenti...
    Auguri per il nuovo lavoro, che il Signore ti accompagni in ogni momento della tua vita!
    Un saluto e...a presto!!!

    RispondiElimina