domenica 13 febbraio 2011

VI domenica del tempo ordinario



Vangelo

Così fu detto agli antichi; ma io vi dico.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
Parola del Signore.

Commento

 Continua il discorso della montagna, continua l’insegnamento di Gesù. Egli dice: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento”. Per il giudaismo farisaico la legge era considerata la somma di ogni saggezza, umana e divina, era la rivelazione di Dio stesso, una guida di condotta che assicurava dei buoni rapporti con Dio. Gesù, con il suo insegnamento, intende perfezionare questa legge. Non si tratta semplicemente di osservare un elenco di leggi per essere giusti dinanzi a Dio, ma prima di tutto di accogliere il messaggio che il Vangelo ci dona: Dio Padre ha tanto amato il mondo da donare il Suo Figlio  Gesù  perché  tutti gli uomini, bisognosi di redenzione,  possano essere salvati. Accogliere questo straordinario dono porta di conseguenza all’osservanza di quei comandamenti con cui il Signore ci ha voluto indicare la via della vera felicità e della vera libertà. Non comandi per renderci dei sudditi schiavi del proprio padrone, ma di norme precise dettate da un Padre amorevole che desidera orientare la vita dei propri figli al vero bene. Solo Dio sa ciò che è veramente il bene e ciò che è veramente il male…Oggi, nella nostra società, impera la dittatura del relativismo (di cui parla tanto il Santo Padre) seconda la quale  è vero solo ciò che è vero per me, è sbagliato solo ciò che è sbagliato per me…ma il “vangelo secondo me” che ognuno tenta tanto di scrivere non porta da nessuna parte, anzi, da qualche parte porta, lontano da Dio e, l’uomo lontano da Dio, è esposto a mille rischi e pericoli, a mille tentazioni, ad una vita vissuta  in maniera disordinata…le conseguenze di ciò se ne vedono tutti i giorni, le ascoltiamo continuamente dal  telegiornale: l’omicidio di Sara, la scomparsa di Yara, delle due gemelline, infinite  tragedie familiari, corruzione fino ai più alti  livelli politici e sociali…Dove non c’è Dio non c’è pace, non c’è vero amore, non c’è vera vita.  
Il vangelo di oggi insegna che i comandamenti che siamo chiamati ad osservare sono rivolti per primo verso Dio, poi verso il prossimo. Mettere Dio al primo posto porta di conseguenza al rispetto e all’amore anche verso il prossimo. Il prossimo è mio fratello, mia sorella, sono i miei figli, mia moglie, mio marito, i miei genitori, i miei amici, i miei nemici, i miei colleghi, i miei superiori, i miei dipendenti, il mio parroco, ogni essere umano vicino e lontano…
Se scopriamo che Dio è il Solo e l’unico Signore della nostra vita verrà naturale: non nominare il nome Suo invano (quante bestemmie si dicono ogni giorno), santificare la festa (quanta gente non partecipa alla santa messa o ci partecipa nel modo sbagliato), onorare il padre e la madre (figli  che non rispettano  i genitori o figli che si dimenticano di loro perché ormai vecchi e non servono più a niente),  non uccidere ( Gesù dice che non si uccide solo con la spada,, ma anche solo dicendo pazzo al tuo fratello) non rubare ( in quanti modi si può rubare…anche non facendo il proprio dovere sul posto di lavoro..), non commettere adulterio ( solo desiderando l’uomo o la donna di un altro/a si commette adulterio), non dire falsa testimonianza ( non calunniare, non fare maldicenza, non fare pettegolezzi), non  essere invidiosi della roba altrui (per invidia spesso si fa molto del male),  non desiderare la donna o l’uomo di altri/e ( i cattivi desideri e i cattivi pensieri nascono nel cuore, ma se il cuore è illuminato dall'amore di Dio sa solo amare)…Alla luce di ciò verrebbe da pensare che forse la nostra società attuale assomiglia molto a quella dei tempi di Sodoma e Gomorra ( con l'alto grado di corruzione a cui si è giunti a tutti i livelli e il grave degrado morale), ma io credo che ancora ci sono persone veramente giuste che pregano perché il Buon Dio continui ad avere misericordia dei peccati del mondo, e ci sono ancora persone che rispettano ed invitano altri a  rispettare  le leggi divine…Confidiamo in questo!
L’impegno che invito a prendere per questa  nuova settimana è quello di pregare per la nostra e l'altrui conversione, per la Chiesa e il mondo intero.
 Che il Signore ci faccia dono di poter godere dell’osservanza delle sue leggi d’amore.











2 commenti:

  1. Come sempre Marina hai scritto un ottimo post :). In questo passo del Vangelo Gesù ha voluto sintetizzare le leggi dei 10 comandamenti. Proprio stasera quando ascoltavo la messa durantela lettura del vangelo e l'omelia ho capito che sto messo male e come sia difficile raggiungere la Santità. Come ha detto il frate non sarebbero bastati i dieci minuti di omelia ma almeno una settimana intera per capire il significato profondo di questa lettura, ma io credo che forse ci vorrebbe molto di più. Il padre ci ha esortato che solo osservando le leggi di Dio possiamo essere felici sulla Terra e non ritrovarci nel degrado che attualmente vediamo nella società di oggi. Non poche volte anche io ho pensato che la nostra società non si sta avvicinando a Sodoma e Gomorra.
    Ti saluto cara Marina, ti auguro un buon inizio di settimana.
    A presto, Albert

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  2. Caro Albert, raggiungere la santità deve essere l'obiettivo di ogni cristiano.
    In ogni modo, la santità non è preclusa a nessuno e per raggiungerla è necessario abbandonarsi, come bambini, tra le braccia amorevoli di Gesù, il resto viene da sé.
    Santi si, ma non certo per i nostri meriti, ma per grazia divina...
    Non ti scoraggiare, affidati di più al Signore e cammina sempre con Lui, riceverai tanti benefici.
    Un saluto!!!

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