sabato 28 novembre 2009

L'Avvento e l'Anno Liturgico

Con questa prima domenica d’Avvento inizia il nuovo Anno Liturgico durante il quale sarà letto il Vangelo di Luca.

Come sappiamo, ogni anno la liturgia ci propone la lettura di uno dei vangeli sinottici (Matteo, Marco, Luca); il Vangelo di Giovanni non ha un anno tutto per sé perché viene letto in occasioni di festività o tempi particolari come la settimana santa.
Prima di parlare dell’Avvento, è opportuno cercare di dare una definizione di “Anno Liturgico”.

Che cos’è l’Anno Liturgico?
Parliamo prima di Tempo Liturgico.

Gesù, con la Sua venuta ha fatto sì che il tempo sia a nostro favore. Egli ci dice:” Vivi il tempo unito a me”.

Come facciamo questo?

Vivendo nella nostra vita la MEMORIA SACRAMENTALE della Nascita, della Vita, della Morte e Resurrezione di Gesù, attualizzando quello che Lui ha vissuto nel tempo.

Gesù ci dice di vivere in modo ciclico questi eventi.

Infatti, il tempo liturgico è il cristiano che vive nel corso di un anno quello che ha vissuto Gesù: questo tempo diventa così TEMPO DI SALVEZZA.

La Chiesa, con la Sua liturgia, celebra le tappe fondamentali in cui Cristo ha operato la nostra salvezza. La Pasqua è il culmine dell’anno liturgico, è la festa delle feste.

In conclusione possiamo dire che l’Anno Liturgico è il DISPIEGARSI DI DIVERSI ASPETTI DELL’UNICO MISTERO PASQUALE.

L’AVVENTO (caratterizzato dal colore viola)

La teologia dell'Avvento ruota attorno a due prospettive principali. Da una parte con il termine "adventus" (= venuta, arrivo) si è inteso indicare l'anniversario della prima venuta del Signore; d'altra parte designa la seconda venuta alla fine dei tempi.
Il Tempo di Avvento ha quindi una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo Spirito viene guidato all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.

Il Tempo di Avvento comincia dai primi Vespri della domenica che capita vicina al 30 novembre, e termina prima dei primi Vespri di Natale. E' caratterizzato da un duplice itinerario - domenicale e feriale - scandito dalla proclamazione della parola di Dio.

Le domeniche
Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria: si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica), a Giovanni Battista (Il e III domenica); agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica). Le letture dell'Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di Isaia. Le letture dell'Apostolo Paolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo.

L’avvento, in particolare, è tempo fecondo per la conversione del cuore, per crescere nella speranza, per imparare il Vangelo dell’umiltà e dell’attesa, è il tempo in cui è necessario riconoscerci figli di un Dio che genera in noi suo Figlio.

C’è una frase di Giovanni Papini che dice: “ Anche se Cristo nascesse mille, diecimila volte a Betlemme, a nulla ti gioverebbe se non nasce almeno una volta nel tuo cuore”.

Ma come può avvenire questa nascita interiore?

Sempre Giovanni Papini, il 25 dicembre 1955, poco più di sei mesi prima di morire, scriveva così:
"Eppure questo miracolo nuovo non è impossibile purché sia desiderato e aspettato. Il giorno nel quale non sentirai una punta di amarezza e di gelosia dinanzi alla gioia del nemico o dell'amico, rallegrati perché è segno che quella nascita è prossima. Il giorno nel quale non sentirai una segreta onda di piacere dinanzi alla sventura e alla caduta altrui, consolati perché la nascita è vicina. Il giorno nel quale sentirai il bisogno di portare un po' di letizia a chi è triste e l'impulso di alleggerire il dolore o la miseria anche di una sola creatura, sii lieto perché l'arrivo di Dio è imminente. E se un giorno sarai percosso e perseguitato dalla sventura e perderai salute e forza, figli e amici e dovrai sopportare l'ottusità, la malignità e la gelidità dei vicini e dei lontani, ma nonostante tutto non ti abbandonerai a lamenti né a bestemmie e accetterai con animo sereno il tuo destino, esulta e trionfa perché il portento che pareva impossibile è avvenuto e il Salvatore è già nato nel tuo cuore. Non sei più solo, non sarai più solo. Il buio della tua notte fiammeggerà come se mille stelle chiomate giungessero da ogni punto del cielo a festeggiare l'incontro della tua breve giornata umana con la divina eternità".


Questo tempo di avvento è dunque il tempo durante il quale siamo chiamati a cambiare vita, ad uniformare il nostro modo di pensare, di vivere, ma soprattutto di amare a quello di Gesù.




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