martedì 24 marzo 2009

I santi, veri testimoni della fede

Trascriviamo questo articolo per ricordare un santo che rappresenta un vero esempio di sacerdozio per tutta la Chiesa.
Il modello

Nel 150° della morte del Santo curato d’Ars

Di Giorgio Bernardelli

Un umile parroco di provincia nella Francia dell’ottocento. Un prete che aveva addirittura incontrato difficoltà a essere ammesso in seminario, perché ritenuto non adatto agli studi. E un modello per generazioni di preti.
Giovanni Maria Vianney nasce a Dardilly l’8 maggio 1786, in una famiglia di contadini. Sono anni difficili per la Francia scossa dal laicismo della Rivoluzione Francese. Ed è in questo clima che Giovanni Maria matura la vocazione al sacerdozio. Se riesce a rispondere a questa chiamata, però, è solo grazie a un altro parroco, il curato di Ecully don Balley, che non si lascia scoraggiare dalle titubanze del giovane Vianney sulla grammatica latina. Così il 13 agosto 1815 Giovanni Maria viene ordinato sacerdote. I superiori non devono però averne una grande stima: nel febbraio 1818 viene mandato come curato ad Ars, 250 abitanti, il villaggio più piccolo della diocesi. Vi rimarrà per 41 anni.
Ars è una parrocchia di gente semplice, le ricadute degli anni tormentati che la Francia si è appena lasciata alle spalle si vedono soprattutto nell’abbandono della pratica religiosa da parte degli uomini. Ed è così che padre Giovanni Maria Vianney inizia a spendersi senza riserve per la conversione dei cuori di questi suoi fedeli. Vive innanzi tutto lui stesso una vita sacerdotale piena: è sempre disponibile per il suo gregge, non trascura la preghiera personale nell’adorazione eucaristica, coltiva una vita personale ascetica anche con il digiuno offerto per la salvezza delle anime. Parla senza mezzi termini dei pericoli delle osterie, ma soprattutto passa le sue giornate in confessionale a rendere visibile l’amore di Dio per l’uomo peccatore. “Le vostre colpe sono come un granello di sabbia rispetto alla grande montagna della misericordia di Dio”.
Le persone imparano a conoscerlo. E sempre più numerose si recano da lui anche dai paesi vicini. Vianney arriverà a trascorrere anche quindici ore della sua giornata in confessionale. E intorno a lui- oltre alla fama di santità- cominceranno a diffondersi anche le voci su eventi miracolosi. Ma padre Giovanni Maria cercherà sempre di distogliere l’attenzione dalla sua persona. Continuerà a vivere semplicemente la sua vita di parroco: la Messa, l’omelia, il confessionale, l’attenzione alle persone. Morirà il 4 agosto 1859. Già nel 1905 Pio X lo proclamerà beato; nel 1925- con Pio XI- arriverà la canonizzazione. Anche Giovanni XXIII era molto devoto del curato d’Ars al punto da dedicargli un’enciclica- la Sacerdoti Nostri Primordia- pubblicata cinquant’anni fa nel centenario della morte di Giovanni Maria Vianney.

Nessun commento:

Posta un commento