martedì 23 febbraio 2010

Il fidanzamento? Si costruisce

Vincere la paura di fronte all’idea del matrimonio

Cari amici lettori, pongo alla vostra attenzione un articolo pubblicato qualche giorno fa sul settimanale Emmaus della mia Diocesi riguardo ad un argomento che, in genere, è toccato molto, ma molto raramente: il fidanzamento.
Questo momento di vita vissuto prima del matrimonio è fondamentale per la costruzione di un rapporto d’amore solido e duraturo. I fatti, oggi, affermano che, molto probabilmente, alla base di tante separazioni c’è forse un fidanzamento  vissuto in modo sbagliato perché non sfruttato come periodo da dedicare alla conoscenza dell’altro e con la paura di impegnarsi seriamente per la vita.

Leggiamo cosa dice Lorella Mattioli, esperta di Pastorale Familiare.

Da vari anni m'interesso dei corsi per fidanzati e di Pastorale familiare. Ho incontrato tanti giovani e altrettante famiglie. Con molti di loro è nato un rapporto d' amicizia che continua, una stima e un affetto che nel tempo è diventato anche cammino di crescita alla scuola del Vangelo. Si, perché ciò che l’esperienza mi suggerisce è proprio il costruire, il crescere insieme prendendosi cura ogni giorno della propria relazione d’amore. C’è una domanda, forse anche una paura che si legge negli occhi dei fidanzati di fronte all’idea del matrimonio: può da sola l’attrazione fatale dell’innamoramento garantire continuità e bellezza al legame sfidando problemi, sofferenze, mutamenti e il logorio del tempo? Stando ai dati statistici sulla durata dei matrimoni, e a ciò che constatiamo ogni giorno, questa domanda è quanto mai legittima e la sua risposta urgente. Viviamo in un mondo nel quale si esalta, quasi assolutizzandolo, il momento emotivo. Ma l’emotività è per sua natura episodica, e non può dar certezza di stabilità. Le relazioni che ne derivano sono inizialmente intense ma fragili. Spesso parlando ai giovani dico:” Nessuno vi regalerà un matrimonio felice, perché un matrimonio è una relazione che si costruisce insieme ogni giorno”. L’arte di amare, infatti, è la più difficile ma anche la più necessaria per divenire se stessi e per raggiungere la propria felicità e compimento. Imparare ad amare è quindi l’impegno che più ci umanizza e ci rende delle persone veramente mature. Oltre ad essere un cammino, imparare ad amare significa anche togliere all’amore quelle ambiguità e opacità che sono frutto del peccato, e liberarlo dai compromessi con il nostro egoismo. Solo in una relazione d' amore vero l’uomo può realizzarsi: ma esiste l’amore vero? Scrive Benedetto XVI nel messaggio della XXII Giornata della Gioventù:” E’ possibile amare? Ogni persona avverte il desiderio d' amare e di essere amata. eppure quant’è difficile amare! C’è persino chi giunge a dubitare che l’amore sia possibile. Ma bisogna rassegnarsi? No! L’amore è possibile e il mio messaggio vuole ravvivare in ciascuno di voi, che siete il futuro e la speranza dell’umanità, la fiducia nell’amore vero, fedele e forte, che genera pace e gioia; un amore che lega le persone, facendole sentire libere nel reciproco rispetto. Se siete fidanzati, Dio ha un progetto di amore sul vostro futuro di coppia e di famiglia ed è quindi essenziale che voi lo scopriate con l’aiuto della Chiesa, liberi dal pregiudizio che il Cristianesimo, con i suoi comandamenti, ponga ostacoli alla gioia dell’amore e impedisca di gustare pienamente la felicità. La coppia formata dall’uomo e dalla donna è all’origine della famiglia umana. Imparare ad amarsi come coppia è un cammino meraviglioso, che richiede un tirocinio impegnativo”. Ben vengano allora i corsi di preparazione al matrimonio, gli esercizi spirituali per fidanzati e famiglie che molte diocesi organizzano soprattutto in questo periodo di Quaresima. In ogni modo, il compito di seguire i giovani ed aiutarli a maturare a livello affettivo è di tutti i genitori e della parte adulta della società,  nessuno si senta dispensato da questo impegno,  ne dovrà rispondere d’avanti a Dio.



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